Nelson Mandel: simbolo di libertà

Nelson Mandela

Nelson Rolihlahla Mandela è morto. Si è spento la sera del 5 dicembre 2013. Era nella sua casa di Johannesburg ed aveva 95 anni. Ma cosa lascia Madiba al mondo?

Se dovessi scrivere cosa Mandela abbia lasciato ai posteri credo che non basterebbero le parole. Certamente egli è stato uno dei simboli contro la lotta al razzismo ed alla segregazione. Mentre altri stati di tutto il mondo libero si erano liberati da decenni da questo tipo di piaga sociale, il suo Sud Africa era rimasto indietro a causa di forti interessi economici e politici dei bianchi. Come ogni stato africano, anche il Sud Africa ha subito un pesante processo di colonizzazione, da parte degli olandesi e degli inglesi, e successivamente di decolonizzazione.

Mandela si è frapposto a quel tipo di pensiero imperante bianco, quando era inevitabile che dopo secoli di razzismo e schiavismo, la propria gente nera dovesse acquistare la necessaria indipendente ed autonomia, liberandosi dalle catene dei bianchi. Scelse un tipo di lotta sia politica che armata, e di questo ultimo aspetto non ebbe mai rimorso, a dimostrazione che chi desidera la libertà è disposto a pagarla con il proprio sangue pur di conquistarla. Per questo, è innegabili che anni fa, venne criticato da una certa parte politica benpensante e oggettivamente ipocrita.

Ebbe la meglio anche contro di loro, nonostante le vessazioni dei governanti bianchi sudafricani, nonostante la prigionia politica di decenni. Riuscì con anima e corpo a proseguire il suo percorso di vita, a rendersi capace di attrarre una moltitudine di persone accomunate da un forte senso di speranza. Così uscito dalla prigione, dopo aver riconfermato ogni giorno il suo grande carisma, si presentò alle prime elezioni libere sudafricane vincendole.

Mandela però non fu solo un grande capo politico e trascinatore di folle, fu un fenomeno culturale e sociale, emblema dell'umiltà dell'uomo. Infatti, se solo avesse voluto, avrebbe potuto diventare un dittatore a vita, con il consenso dei sudafricani che lo amavano ed ancora oggi provano per lui questo sentimento. È stato presidente solo per un incarico, dopodiché si è fatto da parte, sapendo bene che il suo progetto non consisteva nell'autorealizzazione, ma nella creazione di uno Stato indipendente e sovrano, lontano dai personalismi e dalle figure ingombranti. Insomma, un paese che avrebbe potuto camminare con le proprie gambe, indipendentemente da chi lo governasse.

Così oggi il Sudafrica è uno stato libero, se pur con molte contraddizioni, ha saputo elevarsi al di sopra di molti altri stati africani, falcidiati dalla guerra. Forse proprio per questo Mandela viene ricordato. Una volta uscito di prigione avrebbe potuto dichiarare guerra ai bianchi, causando una guerra civili immane, ma non l'ha fatto, non solo per la sua filosofia di vita che non poteva giustificare del sangue innocente, ma perché come ogni stratega che si rispetti, riuscì a vedere ciò che gli altri erano incapaci di poter solo immaginare. Un paese che dopo decenni di apartheid diviene una democrazia senza più razzismo. Un obiettivo conseguito quasi a pieno, ma che nella sostanza non si può negare.


Dunque, questo ed altro ancora ha lasciato nei cuori degli africani e delle persone libere del mondo. Un sentimento di eternità, che verrà ricordato nei millenni a venire, un simbolo di pace e speranza, di coesione e di aiuto fra i popoli. Se mi dovessero chiedere cosa sarebbe il Sudafrica senza che Mandela fosse esistito, probabilmente non si distinguerebbe particolarmente da altri stati africani in perenne conflitto interno. Madiba ha dato quello che la sua gente chiedeva e lo ha dato nella maniera migliore che si potesse: gli ha dato la libertà. Spetta ora ai sudafricani camminare con le proprie gambe ricordando degli insegnamenti di Madiba.

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