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Uccelli: Campioni di Volo

Oca-delle-Nevi

Si spingono più in alto dell'Everest. sfruttano le correnti per non stancarsi. compiono tragitti lunghissimi senza mai perdere la bussola. Ecco i loro segreti. Imitati dall'ingegneria aeronautica

ocadelleEsemplare di oca delle nevi. Questo uccello, che vive nel Nord-america, può salire fino a mille metri.

La prossima volta che vi imbattete in un piccione viaggiatore, guardategli il becco. E poi inchinatevi davanti a tale prodigio di tecnologia. Perché è proprio nella sua parte superiore che si nasconde il segreto dell'orientamento di questi uccelli. capaci di non “perdere la bussola" per migliaia di chilometri. Ormai da decenni era noto che i piccioni, così come altri volatili, si orientano nel volo grazie a una vera e propria bussola calamitata che si allinea con il campo magnetico terrestre, ma finora la si ricercava nel cervello. L'anno scorso, invece, hanno scoperto che il misterioso organo di navigazione è nel becco. “Nel becco”, esistono terminazioni nervose libere e cellule sensoriali che reagiscono a impulsi meccanici: le une e "le altre contengono microscopiche particelle ferromagnetiche che esercitano sulle membrane nervose una pressione variabile a seconda dell'orientamento dell'uccello rispetto al Nord. Lo stimolo che così si crea viene poi trasmesso al cervello.

altitudineL'oca selvatica è dotata di sacche aeree che moltiplicano la sua capacità di immagazzinare ossigeno e le consentono di salire a quote dove l'aria è molto rarefatta. così può volare dalla Siberia all'India, passando sopra le cime dell'HimaIaya.

La cicogna bianca e gli altri uccelli che volano a quote superiori ai 4000 metri sono protetti dal freddo dalla parte più folta e morbida del piumaggio, quella a diretto contatto con la pelle.

A volare alle quote più basse sono gli uccelli di piccola taglia come il lui, frequentatore di boschi europei e asiatici, che misura poco più di dieci centimetri.

rondini Alle ali delle rondini si sono ispirati i costruttori di jet da caccia: la forma “a delta" (così chiamata perché ricorda |’omonima lettera dell'alfabeto greco) permette sia agli uccelli sia agli aerei di effettuare rapide manovre dìversive e improvise picchiate che traggono in inganno i nemici in volo.alidelta

I campi magnetici sono soltanto uno degli strumenti che gli uccelli usano per volare. I passeri. per esempio. si orientano anche con le stelle. come è stato dimostrato dalle stesse scienziate di Francoforte che hanno allevato, fin dalla schiusa, um gruppo di questi uccelli in un planetario in cui era stato ricreato il cielo notturno. Al momento della migrazione i volatili sono stati liberati e hanno imboccato la strada giusta riconoscendo le stelle che fino a quel momento avevano visto solo in modo parziale. Lo zigolo americano. invece, è in grado di riconoscere le costellazioni dell'Orsa maggiore, dell'Orsa minore e di Cassiopea (la grande “W” del firmamento), come hanno dimostrato analoghi esperimenti nei planetari. Sempre seguendo le stelle, la sterna artica o rondine marina attraversa due volte l'anno il globo secondo i meridiani migrando per 36 mila chilometri dall'Artide all'Antardide e viceversa. Il culbianco, altro “stakanovista” del cielo, sorvola l'Atlantico dalla Groenlandia alla Spagna compiendo 3500 chilometri di volo sull'acqua. L'oca selvatica punta invece sull'altitudine: è suo il record di quota (9000 metri) compiuto sorvolando nei suoi viaggi stagionali la catena montuosa dell'Hìmalaya.

fagiano

II fagiano per lo più si muove “pedonando” il terreno, ma è sempre in grado di alzarsi in volo rapidamente sfruttando spazi brevi grazie alle sue ali piccole e tozze, come quelle dei jet che devono decollare dalle portaerei.alitozze

anatra 01

L'anatra, oltre alla spinta verso l'alto che ottiene allargando le ali, può cambiare quota utilizzando il becco dalla forma piatta, che agisce come un timone di profondità. Questa tecnica, chiamata canard, che in francese significa, appunto, anatra, è stata adottata da aerei da caccia come I’Eurofighter.eurofight

20fz2qb

L'albatros ha le ali lunghe, strette e appuntite come quelle degli alianti, che gli permettono di planare dolcemente sull'acqua proprio come fanno gli aeroplani senza motore.aliante

condor-flight

I condor sono dotati di veri e propri alettoni sul bordo posteriore delle ali, che hanno la stessa funzione di quelli che si trovano sulle ali degli aerei: servono per tenere sotto controllo le oscillazioni durame il volo.alettoni

Le tecniche di volo non sono meno affascinanti. Come gli aerei, le ali degli uccelli sfruttano il principio di Bernouilli, grazie al quale l'aria sulla superficie superiore dell'ala si muove più velocemente di quella che circola sotto la superficie inferiore: ciò determina una differenza di pressione che si traduce in portanza, cioè in una spinta verso l'alto. Quando un uccello batte le ali, serra le piume nel movimento verso il basso per acquisire una spinta maggiore, e le allarga in quello verso l'alto per far passare l'aria attraverso di esse, e ridurre così la resistenza aerodinamica.

velocita 

Naturalmente, l'energia necessaria per il volo (quella ricavata dal grasso corporeo, 9 kilocalorie per grammo, contro le 11 del cherosene degli aerei) da sola non basta a compiere lunghi tragitti, magari con minime prospettive di rifornimento alimentare (il campione di volo senza scalo è il piviere dorato, che viaggia attraverso il Pacifico, dall'Alaska alle Hawaii, tra lidi lontani 4000 chilometri l'uno dall'altro). Così, gli uccelli si sono ingegnati per sfruttare al meglio i fenomeni naturali.

I trampolieri, per esempio, utilizzano le correnti termiche, flussi di aria calda che dal suolo salgono in quota e permettono agli uccelli di guadagnare anche centinaia di metri in altezza. Una volta giunti in quota, essi veleggiano in leggera discesa finché non incentrano un'altra base di corrente termica, che consente di ripetere lo stesso gioco.

sternaantica

La sterna artica, detta anche rondine di mare, che detiene un altro primato: ogni anno attraversa due volte il globo lungo I meridiani, migrando per 35 mila chilometri dall'Artide all'Antartide, e viceversa.

Gli uccelli marini, invece, approfittano delle correnti dinamiche, create dall'effetto dell'aria sull'acqua, riuscendo a guadagnare fino a 20 metri di quota. Una volta risaliti, si fanno spingere in avanti dalla corrente. Se un uccello deve volare Controvento, cerca di restare il più possibile vicino a terra, dove l'aria soffia con minore violenza. Se invece vola nella stessa direzione del vento, gli conviene portarsi più in alto possibile per farsi sospingere. Tutto questo, nella maggior pane dei casi, per seguire quell'istinto ancestrale che ogni anno, in un certo giorno, spinge una cicogna o un tordo ad abbandonare il nido per affrontare un viaggio di migliaia di chilometri alla ricerca di nuove stagioni e nuovo cibo. Ma chi dice loro dove andare e perché? “Gli uccelli”, spiega Mauro Canziani, responsabile della sede milanese della Lipu (Lega italiana protezione uccelli), “devono essere geneticamente programmanti per compiere un certo tipo di percorso. Altrimenti non si capirebbe perché tra le cicogne, al momento di migrare, i primi a partire sono proprio i più giovani, che non hanno mai effettuato il viaggio o e non conoscono la rotta".

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